L’ aggettivo dietetico, a seconda dei contesti, può indicare due diverse tipologie di alimenti:
- Alimenti dietetici propriamente detti (regolamentati per legge);
- alimenti e prodotti alimentari che nel linguaggio comune vengono definiti “dietetici” semplicemente perché poveri di calorie.
Come anticipato, il primo gruppo, quello degli alimenti dietetici propriamente detti, è soggetto a regolamentazione legislativa* e comprende SOLO:
prodotti la cui caratteristica comune è quella di essere stati ideati e formulati per far fronte alle specifiche esigenze nutrizionali di individui con turbe del processo di assorbimento intestinale, con turbe del metabolismo o comunque in condizioni fisiologiche particolari.
* Legge n°327 del 29 marzo 1951, direttiva CEE 89/398 e Decreto Legislativo n°111 del 27 gennaio 1992.
Il secondo gruppo di alimenti dietetici o meglio ipocalorici, è invece “di tipo ufficioso” e risponde ai criteri (più soggettivi che oggettivi) di: ipocaloricità (poche calorie) e facilità digestiva.
Com’è deducibile, molti degli snack del primo gruppo possono essere racchiusi anche nel secondo insieme ma, fortunatamente, non il contrario. Esistono infatti molti alimenti ipocalorici e leggeri che NON risultano né lavorati, né manipolati, a tutto vantaggio del gusto e del portafogli del consumatore, come la frutta, gli yogurt e le centrifughe di verdura.
D’altronde, anche la dicitura “dietetico” non è sempre sinonimo di “ipocalorico”; infatti, possono rientrare in questa categoria anche certi prodotti molto energetici come il pane senza glutine, la pasta per diabetici, il latte delattosato, il latte arricchito con omega 3, le margarine light, gli oli vitaminizzati ecc.; questi ultimi due, in particolare, non risultano assolutamente ipocalorici (al contrario!) ma sono pur sempre alimenti dietetici perché utili al trattamento di certe patologie.