Esiste una dieta che ci aiuta a difenderci dall’infezione del nuovo coronavirus?

Il nostro modello dietetico di tipo Mediterraneo fornisce un apporto ottimale di tutti i nutrienti che possono giocare un ruolo fondamentale nel aumentare le nostre difese immunitarie: esso è infatti caratterizzato dall’abbondanza di alimenti vegetali (pane, pasta, verdure, legumi, frutta e frutti secchi, olio di oliva), un adeguato consumo di:

  • pesce almeno 2 volte la settimana,
  • di carne bianca, 2 volte la settimana
  • di latticini e uova,
  • moderate quantità di carne rossa.

Purtroppo al momento non conosciamo bene questo virus e sappiamo poco delle sue caratteristiche e degli alimenti che potrebbero prevenirlo e combatterlo.

Tuttavia possiamo aiutare il nostro sistema immunitario attraverso l’assunzione di nutrienti specifici o di alimenti ricchi di nutrienti funzionali. In particolare, per alcune vitamine (Vit. A, C, E e D), per alcuni micronutrienti (zinco e selenio) e per i probiotici sono state dimostrate proprietà immuno-stimolanti

Oltre 140 studi su animali suggeriscono che la vitamina C può prevenire o alleviare i sintomi di infezioni causate da batteri, virus e protozoi. Nel raffreddore per esempio la vitamina C sembra ridurre la durata dei sintomi.

Gli effetti della vitamina C contro le infezioni devono essere ulteriormente indagati: a oggi, infatti, solo due studi hanno dimostrato un beneficio terapeutico della vitamina C per i pazienti con polmonite.

L‘ansia,  lo stress e la noia che possono subentrare in questo momento possono favorire la comparsa o peggiorare, in chi già né soffre, il cosiddetto “emotional eating“, ossia il ricorso al cibo come meccanismo di compensazione che incosciamente si ha per regolare e ridurre le emozioni negative .Questo disturbo alimentare porta al consumo di cibi generalmente ricchi di zuccheri e grassi e quindi ipercalorici, ad alto indice glicemico e con un quantitativo elevato di colesterolo.

Inoltre la riduzione dell’attività motoria giornaliera, come conseguenza dello smart working, della chiusura delle palestre e delle associazioni sportive, dell’invito ai soli spostamenti essenziali e, per i bambini, la chiusura delle scuole e di tutte le attività ludico sportive ha, determinato una significativa riduzione del fabbisogno energetico giornaliero. Possiamo affermare quindi che se il nostro stile di vita diventa sedentario, sono circa 500-1000 kcal in meno al giorno che consumiamo, a cui dovrebbe corrispondere una conseguente riduzione dell’introito calorico giornaliero.

In attesa che si possa ritornare alla tanto desiderata “normalita’”, nel prossimo articolo vi propongo  5 consigli utili che possano aiutarci anche in questo periodo di  forzate restrizioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto